A 16 anni, dopo essere stato tra i partigiani nella brigata Cesare Battisti, tornò a Milano per fare il giornalista: collaborazioni a all'Avanti! e all'Unità, poi entrò a Milano sera come cronista di nera. «Avevo capito che per fare quel mestiere bisognava saper fotografare. Allora sono andato in una agenzia fotografica e ho provato a imparare i rudimenti. Filippo Gaia me li ha insegnati, ma la mia università è stata al Jamaica. Giuseppe Trevisani, grafico che aveva lavorato con Vittorini, al Politecnico, e che poi disegnerà la gabbia de il Manifesto, mi aveva proposto di entrare a Le Ore, una rivista di fotogiornalismo. Questo fu il mio passaggio: raccontare con la macchina fotografica e non più con le parole. Il primo servizio lo realizzai durante la rivolta al manicomio criminale di Reggio Emilia. Grazie alla mia esperienza di nera riuscii a introdurmi nell'edificio; avevo imparato a superare la mia timidezza».Ha collaborato con le principali testate giornalistiche italiane e straniere, da Epoca a Le Monde, dall'Illustrazione italiana a Le Nouvel Observateur. Alla fine del 1954, per ragioni sentimentali e famigliari, si trasferì a Parigi e ci rimase per trent'anni. La foto che lo rese celebre in tutto il mondo è quella scattata a Parigi, sul marciapiede davanti alle Éditions de Minuit a Saint-Germain-de-Prés. Sono ritratti gli scrittori del Nouveau Roman. E come tutti i grandi fotografi, quasi per campare, Dondero fu anche fotografo di moda, ritrattista. Ma sempre travolto da una irrefrenabile curiosità di vedere e ritrarre il mondo. Vinse molti premi internazionali.
Maurizio Garofalo è nato nel 1959 e ha vissuto ad Ancona, Venezia, Firenze, Napoli, Roma, Milano. Laureato in Architettura, abbandona la libera professione dopo quattro anni per dedicarsi alla grafica editoriale e alla fotografia. Progetta diversi giornali - quotidiani e settimanali - e si occupa dello sviluppo dei sistemi informatici per l'editoria. Giornalista professionista, dal 2000 al 2009 eʼ Art director e Photo editor a "Diario", diretto da Enrico Deaglio, giornale che nel 2002 vince il premio internazionale "Guide de la Presse" come miglior giornale del mondo (insieme al quotidano serbo "Danas").