A Mosca il surrealismo di Sandy Skoglund grazie alla galleria Paci Contemporary di Brescia

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Siamo andati a vedere la mostra di Sandy Skoglund a Mosca presso il Museo di Arte Multimediale (www.mamm-mdf.ru). La mostra è dedicata al lavoro completo dell'artista, dalle sue prime serie di case degli anni settanta. Avevamo intervistato Giampaolo Paci della Galleria di Arte Contemporanea Paci il quale ci ha spiegato benissimo tutto il lavoro, i concetti e la crescita dell'artista fotografa  statunitense.
 

Intervista a Giampaolo Paci, il curatore di Sandy Skoglund

 


La mostra al MMAM di Mosca

Come di consuetudine sono numerose le mostre in contemporanea al Museo di Arte multimediale di Mosca, una struttura di cinque piani con 9 esposizioni differenti. Al terzo piano troviamo Sandy Skoglund. Si inizia dal corridoio con i suoi lavori più datati degli anni settanta: le fotografie dedicate alle vacanze statunitensi nelle tipiche casette prefabbricate che si possono trovare ancora oggi sulle rive di laghi e fiumi oppure immerse nelle foreste.  Si passa poi alla serie intitolata Reflections Inside A Mobile Home, ispirata agli interni della roulotte della casa in cui l'artista viveva. 
Entrando nella sala principale si trovano le opere più famose, la vera e propria stage photography, di cui Sandy si può considerare la pioniera. 

Tutte le sue fotografie sono costruite dal vivo: pensate, montate, dipinte, realizzate e solo alla fine fotografate. In esposizione ci sono anche i suoi animali, le volpi i cani, le sculture usate per la costruzioni delle fotografie. Questi dettagli ci fanno capire ancora di più la cura del dettaglio e la maniacalità con cui sono state realizzate le opere. Sandy Skoglund passa settimane, quando non sono mesi, a curare ogni piccolo dettaglio, dal colore delle pareti ai baffi delle volpi. Tutte le sculture sono a dimensione reale e le persone inserite nelle fotografie sono, ovviamente reali, è quindi ancora più chiaro quale sia l'enormità del lavoro dietro ogni singola immagine. Giampaolo Paci ci racconta che quando lavora non vuole nessuno, rimane per giorni completamente isolata nelle sue opere fino alla completa conclusione. Questo le permette di entrare in simbiosi con le proprie creazioni ed immergersi nella realtà che costruisce. 

Di seguito alcune delle immagini esposte a Mosca in un breve video di presentazione degli spazi espositivi.

 
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