Autrice: Natalia Elena Massi
www.nataliaelenamassi.com
Cari Amici, giovedì scorso ho trascorso una giornata piena di forti emozioni: ho avuto il privilegio di visitare Mia Photo Fair in un momento di calma, solo per addetti ai lavori ed ho potuto gustare appieno le diverse gallerie parlando con molti artisti e addetti ai lavori.
Ho sempre amato Mia Photo Fair, un po’ anche perché sogno e fantastico di essere uno dei fotografi in esposizione.
Tanti sono i lavori interessanti di cui parlare e per non tediarvi vi racconterò dell’evento in più articoli.
Partiamo con Gabriele Corni rappresentato da MC2 Gallery. Gabriele ci presenta un lavoro sull’adolescenza. Questo mondo difficile raffigurato attraverso un cellophane come barriera verso il mondo e gli altri, diventa un momento di passaggio, di freeze. Giovani che non sono ancora adulti, rimangono nell’apatia. L’adolescenza nei giovani oggi è anticipata e tutte le paure di vivere, tipiche di questa fase, vengono amplificate.
Gabriele ci racconta: “La mia adolescenza non è stato un momento facile, abbastanza tormentata. Però oggi credo che sia molto più difficile, c’è questa solitudine data dai social media, dalla vita più complicata dal punto di vista formativo, da questa relazione con il mondo esterno difficile.
L’idea di questa barriera rappresenta la difficoltà di relazione con loro ma è necessario capire che anche loro hanno pochi mezzi per relazionarsi con il mondo adulto, per capire chi sono e tutto quello che significa adolescenza”
La Galleria Bel Air FIne Arte Venice ci presenta il lavoro di Serge Mendjisky e Joel Moens de Hase
Serge Mendjisky è presente nelle più prestigiose collezioni pubbliche e private (Museo d'Arte Moderna di Parigi, il Museum of Art di Philadelphia, il Museo di Belle Arti Pushkin a Mosca).
Partendo dalla lezione cubista di Braque e Picasso, l'artista scompone e ricompone le immagini topiche delle città più celebri del mondo, come New York e Parigi, creando così dei nuovi paesaggi urbani che sconvolgono le nostre facoltà percettive abituali; Mendjisky ritrova così nella fotografia, liberamente rielaborata, un'ideale continuatore della rivoluzione percettiva intrapresa agli inizi del '900 dai maggiori esponenti della corrente artistica del cubismo.
Joel Moens de Hase è un’artista belga è un fotografo contemporaneo specializzato nell’arte digitale.
I Fotomosaici di Joël Moens de Hase hanno creato sin da subito molto interesse a livello nazionale e internazionale. La Pixel Art che costituisce le sue creazioni è il puntinismo del XXI secolo. Stupisce e seduce tanto per l’originalità che per l’estetismo del concetto stesso. Joel Moens de Hase opera un vero e proprio omaggio alla sensualità, un‘esplosione di colori che libera l’immaginazione ed accende i sensi.
Il fotografo belga utilizza immagini collezionate dal Web per costruire le sue creazioni, ottenendo opere dove:
- la tela è sostituita dalla macchina fotografica
- la pittura da internet
- i pennelli dal computer
Al centro del suo lavoro fotografico c’è la Donna, in tutta la potenza della sua bellezza e sensualità. Si respira intenso l’estetismo, il desiderio di far evadere, la bellezza, e il piacere visivo.
Second Gallery ci presenta Loredana Celano con il suo lavoro “ROOT - Una radice a spasso” .
Il progetto ROOT nasce per caso in un giorno di tarda primavera. Passeggiando per Milano, nella zona fondazione Prada, Loredana trova un muro dove nascono e crescono queste radici. Con questo suo progetto ci vuole raccontare una piccola storia poetica. La storia di questa la radice che nasce, cresce, cambia, evolve, un pò come le persone e ad un certo punto prende la sua strada. La radice vibra e cambia in continuazione.
Liu Bolin è l’artista vincitore del Premio BNL Gruppo BNP Paribas con l’opera Mosè, San Pietro in Vincoli, Roma.
Il suo lavoro nasce come protesta contro il suo Stato nel momento in cui hanno distrutto gli spazi dove stava studiando a Pechino. Per reazione si è mimetizzato tra le macere del suo studio.
Da quel momento ha avuto così tanto successo che ha deciso di proseguire con il lavoro di mimetizzazione negli spazi e ambienti in tutto il mondo.
Con il supporto della Galleria Box Art che lo rappresenta nascono questi capolavori
Vive tra Pechino e New York.
Liu Bolin, Mosè, San Pietro in Vincoli, Roma, 2018.
Courtesy: Boxart, Verona.
Liu Bolin, Mosè, San Pietro in Vincoli, Roma, 2018.
Courtesy:Boxart, Verona.
Tra le Proposte MIA mi ha particolarmente colpito il lavoro di Beatrice Speranza, un’artista lucchese. Lei lavora con il ricamo sulle fotografie come veicolo meditativo per un suo processo interiore.
In breve si racconta: “Le prime mostre con il filo sono nate nel 2013 quando ho sentito l’esigenza di riavere un contatto fisico con la fotografia, prima stampavo in bianco e nero in camera oscura. Mi è venuto in mente il ricamo come forma di meditazione per riporre attenzione a quello che si fa.
il ricamo come forma di meditazione è sempre esistito, anche nei conventi. Prima di allora non avevo mai preso un ago in mano. La prima mostra realizzata ha avuto molta risonanza e da un esercizio meditativo è diventato il mio modo di raccontare.
Sono nate queste fotografie dove io intervengo sull’immagine cambiandone un po’ il significato con queste piccole presenze che non sono mai invadenti. Solo se ti avvicini te ne rendi conto. Cosi c’è anche un rapporto più intimo con l’osservatore. Da li anche la dimensione ridotta, sia per un discorso tecnico, molto più semplice il ricamo, sia per creare intimità tra l’opera e il lettore.
Chiudiamo con Rune Guneriussen, rappresentato dalla Galleria MARCOROSSI. Rune non è nuovo sul nostro blog. Lo abbiamo infatti incontrato all’ultima edizione di Artefiera Bologna, con uno dei suoi capolavori. Rune è stato scelto come volto del Mia Photo Fair 2019. I suoi lavori parlano della una relazione tra l’uomo e l’ambiente.
Ora devo lasciarvi ma ci ritroveremo i prossimi giorni con la seconda parte dei lavori presenti al Mia Photo Fair 2019.