MIA – Milan Image Art Fair 2022 | prima parte

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Autrice: Natalia Elena Massi

Milano, 28 aprile - 1 maggio 2022

Anche quest’anno non ho potuto resistere al richiamo di una delle fiere che amo di più, il MIA Milano Image Art Fair. Ho visitato la fiera presso il Superstudio Maxi come una bambina dentro un negozio di caramelle: piena di aspettative, con gli occhi spalancati e il cuore aperto. Quest’anno la kermesse milanese ha accolto 97 espositori provenienti dall’Italia e dall’estero e come sempre è stata un luogo dove approfondire e ampliare ulteriormente i campi disciplinari che si è prefissata di affrontare, concentrandosi sulla ricerca e sulla trasversalità dei linguaggi artistici contemporanei.

Condivido con voi alcuni tra i lavori che ho apprezzato di maggiormente.
 

Fabrica Eos ci presenta il lavoro di Manuel Felisi

Manuel Felisi si muove con disinvoltura nei diversi ambiti del fare artistico, dalla pittura, alla fotografia fino alle tecniche dell’installazione per raccontare sempre di uno stesso tema, il Tempo; si potrebbe definire “il tema”, perché riguarda tutti noi, il nostro esserci; il tempo che con il suo passare cambia le cose, le preserva o le fa dimenticare. Ci sono molti modi per raccontarlo, Felisi lo fa in maniera “gentile”, senza mai cadere nella trappola della nostalgia, al contrario ricoprendolo di un afflato poetico ed emozionale. Le sue opere sono composte da strati di materiali diversi uniti seguendo sempre lo stesso ordine scientifico, come a seguire un rituale, dalla pittura alla stampa, eppure mai davvero meramente meccanico, perché “partorito” con estremo coinvolgimento, ogni volta. Felisi interviene sulle tele queste con la pittura, la decorazione, una sorta di stampo (fatto utilizzando dei rulli in silicone), poi procede con l’inserimento di tessuti, sempre di recupero, sono sia tessuti che garze utilizzate per pulire l’incisione. Infine come ultimo passaggio c’è la fotografia. In questo caso è uno scatto di alberi stampato sulla tela come passaggio finale
Come unico e irripetibile, diverso in ognuno, è il senso di rasserenamento che la visione o la partecipazione alle opere di Felisi è in grado di trasmettere; difficile davanti alle sue opere essere pessimisti o provare tristezza, perché una qualche magica vitalità anima anche i suoi soggetti più toccanti.
   


La Imago art Gallery quest’anno ci presenta il lavoro di Gloc e Alessandro Malossi

Alessandro Malossi presenta il progetto Revolution/Resolution.
Già nella Genesi, dall’inizio dei tempi, l’uomo riconosce la propria condizione, precaria e caduca.
Una condizione, questa, che ben presto l’uomo sembra dimenticare, lasciando che la propria arroganza si metta al servizio di un nefasto obiettivo: evolversi e autoconservarsi egoisticamente, sfruttando la natura a proprio piacimento, forte della convinzione che quest’ultima sia stata creata e messa al servizio dell’uomo stesso.
Eppure l’uomo è egoista per natura e non riesce a resistere alla tentazione di far sua – per mero interesse personale – la natura, snaturandola. Anche Malossi questo lo sa bene, e traduce questa smania umana (che, per altro, se ci guardiamo dentro tutti ben conosciamo) di volere sempre di più per se stessi a discapito degli altri e del mondo, con opere ben rappresentative, che vedono dei feti all’interno di un uovo, di acini d’uva e di un avocado, emblematico perché frutto simbolo della deforestazione. Tutto peggiora con l’avvento della tecnologia, dapprima fedele compagna, presto dipendenza ossessiva. È il presente, fedele alle tre leggi di Asimov, mondo che Alessandro conosce profondamente perché ne fa parte: quello della perenne interconnessione, dei social media e della continua ricerca di approvazione.
Ed è quello che le sue opere rappresentano: ci nutriamo di “like”, ci curiamo con essi e la mela
Apple ci risulta più familiare di quella che mangiamo. Cosa riserva il futuro, Alessandro prova ad immaginarlo. Con una visione, tuttavia, tutt’altro che rassicurante: le app, ormai umanizzate, sono diventate divinità che tengono a bada l’uomo in quella che ha tutta la parvenza di una dittatura tecnologica.
   

EXPOWALL Contemporary Art Gallery presenta il lavoro di LAURA PELLEREJ

Nel lavoro di Laura Pellerej troviamo il nostro cuore al centro. La sua serie ALL MY HEARTS, nata nel 2018 mostra un percorso di ricerca personale dell’artista che si ispira rappresentando senza metafore, l’essenza stesa delle esperienze delle relazioni della vita quotidiana di ognuno di noi. In questo lavoro Laura Pellerej ritrae ricordi, le amicizie, gli amori o i dolori che tutti noi incontriamo nel nostro vivere quotidiano mostrando, in scatti di disarmante sincerità e bellezza, quel “testimone scomodo”, il nostro stesso cuore. Il cuore non sa mentire, “tu puoi avere la vita più dorata che vuoi però dentro di te sai la verità”.
20 soggetti 4 opere uniche.
 

LAURA PELLERAY
Cuor ferito

LAURA PELLERAJ
Domani è un altro giorno

LAURA PELLERAJ
Dopo la pioggia
 
  

-> leggi la seconda parte del reportage qui

 
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