Simone Cerio nasce a Pescara nel 1983. È un fotografo documentarista italiano, specializzato in fotogiornalismo e linguaggi multimediali. Da sempre interessato al tema dell’ Identità Sociale, e noto per l’uso di uno storytelling estremamente intimo. Nel corso degli anni produce lavori viaggiando in diversi Paesi: Usa, Russia, Grecia, Albania, Spagna, Afghanistan, Francia. Nel 2014 - in collaborazione con Emergency Ong Onlus -, completa un assignment in Afghanistan: When the others go away. L’opera documenta la storia del primo specializzando italiano in chirurgia generale che ha terminato il proprio percorso di studi in un ospedale di guerra. Il lavoro è stato esposto in tutta Italia. A Vienna espone N.D.R., un lavoro tuttora in corso, dedicato alla lotta alla ‘ndrangheta - la mafia calabrese -, realizzato con il supporto del Museo della ‘ndrangheta di Reggio Calabria. Si occupa delle rotte migratorie con un focus specifico sulla salute mentale nei migranti in Sicilia ( La Prima Aurora – una mostra esposta in tutta Italia) e nei Balcani ( The Defence – un editorial a quattro mani con il giornalista Matteo Tacconi). Collabora con importanti riviste nazionali ed internazionali tra cui L’Espresso, Panorama, Il Corriere della Sera, Alibi, Vogue, Vanity Fair, Russia Behind the Headlines, La Stampa, Shutr, Internazionale,.
Nel 2014 vince il Perugia Social Photo Fest e, nella categoria ONG, il World Report Award . Nel 2018 è finalista nel Single Shot Award del Festival della Fotografia Etica di Lodi, nel Kolga Tiblisi Award, nel Reportage Photojournalism Award e nel Lugano Photo Days nella categoria “Fotografia Documentaria” con il suo ultimo progetto a lungo termine RELIGO, dedicato alle comunità LGBT cristiane.
Nel 2019 è vincitore assoluto del Wellcome Photography Prize nella categoria “HIdden Worlds” con il lavoro LOVE GIVERS, reportage sul delicato tema dell’assistenza sessuale per persone disabili.
Contributor della ONG Emergency dal 2014, continua la sua ricerca sul tema dell’identità e dei cambiamenti sociali.
Dal 2012 è co-fondatore di MOOD Photography, un Centro studi di fotografia presso il quale è docente di “Identità e Metodo”, “Visual Journalism” e della masterclass in “Long Term Project” insieme a Stefano Schirato.