Arles Les Rencontres De La Photographie - prima parte

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Autrice: Natalia Elena Massi - www.nataliaelenamassi.com

C’è ancora tempo fino al 22 settembre per visitare le bellissime mostre del Festival “Arles Les Rencontres del la Photographie”, l’enorme kermesse che ha avuto la sua settimana di apertura dall’1 al 6 luglio ma che sta proseguendo le sue attività a pieno ritmo per tutta l’estate. 

Partenza ore 05.00 domenica 30 giugno: che levataccia… Direzione Arles. Insieme agli amici di NessunoPress arriviamo dopo 10 ore con un caldo cocente (42 gradi) ma con tanta voglia di stare insieme e passare una settimana all’insegna della fotografia. Si, perché qui si respira solo fotografia! Fotografia ovunque. Una sensazione fantastica! Indescrivibile. Per noi è la prima volta e devo dirvi che è stata un’esperienza magnifica, sia perché condivisa con gli amici, sia perché abbiamo visto, parlato, sentito e vissuto solo di fotografia, giorno e notte!
Alcuni numeri solo per farvi capire la portata di questo evento:
  • 19.000 partecipanti nella sola prima settimana di apertura dal 1 al 6 luglio
  • 51 mostre sul programma ufficiale, 6 sul programma associato e 15 nell'ambito del Grand Arles Express, che viaggia da Marsiglia ad Avignone, Cavaillon, Nîmes, Isle-sur-la-Sorgue, Port De Bouc e Toulon.
  • 43 curatori
  • 210 artisti
  • 33 sedi: 26 sedi espositive e sette siti che hanno ospitato eventi pubblici e spettacoli multidisciplinari.
  • 110 eventi pubblici: visite guidate con artisti e curatori, firme di libri, conferenze, trasmissioni di France Inter e France Culture in diretta, proiezioni, degustazioni, ecc.
  • 40 editori francesi e internazionali presso Temple Arles Books.
  • 141 esperti per letture Portfolio 

Tutto questo senza considerare il circuito Off che conta una nutritissima schiera di autori molto ben organizzati e rintracciabili attraverso una pubblicazione distribuita gratuitamente.

Il Festival di Arles è arrivato quest’anno alla 50° edizione: mostre, eventi, letture portfolio, incontri, book signing, Book Award ecc.
E la notte? Non è stata da meno. Al calar della notte, l'antico teatro, i chiostri, le chiese e i siti industriali abbandonati sono diventati scenari unici per mettere in scena immagini.
La grande festa di apertura alla Croisière e sul viale Émile Combe con 11 studi fotografici, installazioni, invenzioni e proiezioni di 20 artisti ha attirato 6.000 persone. Qui sotto alcuni indimenticabili momenti della nostra prima serata
   
Le esposizioni sono veramente tante! Impossibile descriverle tutte. Mostre fotografiche di ogni genere e in ogni dove. 

Ve ne raccontiamo alcune tra quelle che ci hanno maggiormente colpito.
 

LA MOVIDA - Cronaca di un’agitazione

Questa mostra riportandoci indietro negli anni ci ha fatto fare un bel tuffo nel passato. Precisamente siamo negli anni ’80 in Spagna.
La mostra riunisce il lavoro di quattro fotografi del movimento “La Movida” uno dei più notevoli e naturali nati dalla cultura contemporanea in Spagna. 
Il movimento ha avuto vita principalmente a Madrid all'inizio degli anni '80. Dopo diversi decenni di dittatura e ostracismo, la transizione della Spagna ha coinvolto una nuova generazione affascinata dalla modernità e dalle nuove idee, arrivate attraverso gli artisti in diversi settori: musica, moda, cinema, pittura e fotografia. L'intera città è stata trasformata. Le strade vedevano più persone di notte che durante il giorno. 
I fotografi Alberto García-Alix, Ouka Leele, Pablo Pérez-Mínguez e Miguel Trillo erano tutti membri di “La Movida”. Sebbene coesistessero e si incrociassero l'un l'altro mentre si muovevano in diversi circoli, ciò che è veramente notevole è come ognuno di loro ha vissuto e fotografato con energia senza precedenti, eppure da angolazioni completamente diverse. Il risultato è uno sguardo con differenti sfaccettature su questo movimento dandone una esatta dimensione e collocazione anche oggi dopo quarant’anni.
   


PHILIPPE CHANCEL – Datazone

Una mostra esposta in uno spazio incredibilmente suggestivo, L’église des Frères Prêcheurs (oggi in disuso, la Chiesa dei Frati Predicatori fu costruita alla fine del XV secolo in stile gotico). Le opere di questo autore ci fanno riflettere e pensare a quanto siamo sconsiderati rispetto a tutto ciò che ci circonda e agli effetti del tempo.
Per quindici anni, Philippe Chancel ha esplorato aree sensibili del nostro pianeta per studiare il mondo e documentare i sintomi più allarmanti del suo declino. “Datazone” racchiude i segni più tangibili di un disastro previsto: un'ecologia traumatica, una deindustrializzazione caotica, battute d'arresto tossiche derivanti dalla modernizzazione. 
Dalla Cina agli Stati Uniti, dall'Africa all'Europa, il mondo intero sta urlando, senza alcun riparo in vista. 
Philippe Chancel è un fotografo classico. Tutto ciò che costruisce conferma che il mondo moderno non ha mantenuto la sua promessa. Una grande narrativa fatta di immagini riunite che mostrano una profonda sensibilità al mondo. La bellezza delle immagini può sembrare ridicola, ma mantenere l'estetica è l'unico modo per recuperare un gusto per la vita. La bellezza malata della nostra era dà alla luce Datazone.
Questa mostra ci provoca grandi vertigini mentre speriamo che ci consenta di riconquistare la nostra posizione.
 
Philippe Chancel, Datazone #06, South Africa, Marikana, 2012. Courtesy of the artist and Melanie Rio Fluency. Philippe Chancel, Datazone #14, France, Marseille, Northern and Southern districts, 2017 et 2018. Courtesy of the artist and Melanie Rio Fluency.
Immagini dallo spazio espositivo Immagini dallo spazio espositivo
Immagini dallo spazio espositivo  


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