NESSUNO[DORME]: Fotografia e Surrealismo - Walter Pescara

calendario incontri
Quando: martedì 10 gennaio 2023, ore 21.00
Relatore: Walter Pescara
Dove: Online tramite ZOOM per gli tutti associati 2023
 
IN COLLABORAZIONE CON 


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IL SURREALISMO

Nel suo Manifesto Surrealista del 1924, Anrè Breton scriveva : "Il surrealismo si fonda sull'idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull'onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi a essi nella risoluzione dei principali problemi della vita."

Breton fu sicuramente influenzato dall'interpretazione dei sogni di Sigmund Freud e dalla teoria della relatività avanzata da Einstein all’inizio del secolo scorso circa la cognizione del tempo-spazio arrivando a concepire un nuovo modo di osservare la realtà e affermando che era inaccettabile il fatto che il sogno e l'inconscio avessero avuto così poco spazio nella civiltà moderna. Pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale. Inoltre l’introduzione sul mercato delle prime macchine fotografiche di piccole dimensioni e con tempi di esposizione rapidi, permise di compiere quasi un miracolo, riuscendo a catturare condividere e conservare porzioni di tempo e di spazio, superando così il continuum visivo al quale costringeva la cognizione della realtà di quegli anni.
 

LA FOTOGRAFIA SURREALISTA


Oltre che i pittori, sono molti anche i fotografi che hanno lavorato e lavorano ispirandosi al surrealismo. Tra questi il più famoso è Henry Cartier Bresson che iniziò fin da giovane a respirare il mood surrealista nella Parigi della prima metà del secolo scorso e, dopo aver debuttato come pittore, scoprì le immense possibilità di poter catturare “l’attimo fuggente” offerte dalla fotografia che era capace di fissare l’eternità e di racchiuderla in un istante. Affascinato da questa tecnologia e intuendone le potenzialità creative e compositive, negli anni ‘30 del secolo scorso Bresson abbandonò i pennelli e iniziò a lavorare con la sua prima Leica.

Nell’incontro di NessunoPress su Fotografia e Surrealismo, avremo modo di conoscere il lavoro di tre grandi fotografi che hanno fatto della fotografia surrealista la loro cifra stilistica. Ciascuno di loro ha utilizzato tecniche diverse ma ciò che unisce il lavoro dei tre grandi artisti è l’ispirazione surrealista alla quale ciascuno fa riferimento.

 

Rodney Smith (1947-2016)

Le fotografie di Rodney Smith sono un magnifico esempio di surrealismo fotografico. Le sue visioni oniriche ci permettono di esplorare, talvolta con accenti di grande ironia, le profondità dell’animo umano. Del suo stesso lavoro Rodney Smith dice:
“Oggi, gran parte della cultura occidentale sembra radicata nella lontananza, nella rabbia, nell'alienazione e nello squallore. Voglio che le persone vedano la bellezza e la fantasia della vita, non la sua bruttezza. Sento il bisogno di raggiungere la loro anima. È un mondo difficilmente raggiungibile nell’esperienza quotidiana, ma sicuramente non è impossibile da realizzare.
 



 

GILBERT GARCIN (1929- 2020)

Gilbert Garcin è stato un fotografo artista analogico, poco incline alle nuove tecnologie.
Realizzate in studio, con un’illuminazione semplice, le immagini di Garcin si ispirano alle opere di pittori, illustratori e registi di cinema e teatro tra cui soprattutto Jacques Tati e Eugène Ionesco. Al centro delle situazioni ironiche e surreali che crea, egli ci appare come un altro se stesso, chiamato Mister G, che “è sempre disponibile e costa poco”. Mister G indossa sempre lo stesso cappotto e interagisce con il paesaggio circostante, in cui i pochi elementi compositivi costruiscono allegorie della condizione umana.
 

 

JERRY UELSMANN (1934-2022)

Jerry Uelsmann è stato uno dei maestri della fotografia americana, capace di influenzare l’ambiente fotografico degli anni ‘60, portando alla ribalta un nuovo concetto di estetica ed un nuovo linguaggio fotografico. A metà tra il moderno e il contemporaneo, l’artista attua una vera e propria rivoluzione d’immagine e di stile diventando il precursore della manipolazione digitale. La manipolazione messa in atto da Uelsmann però è di tipo analogico, attuata in camera oscura mediante la tecnica della sovrapposizione di più negativi stampati sullo stesso foglio di carta fotosensibile.
 

WALTER PESCARA


Walter Pescara, fotoreporter professionista per riviste nazionali e internazionali specializzato in fotoreportage e fotografia delle arti performative. Attualmente docente di fotografia all’Accademia delle Belle Arti LABA di Brescia
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